martedì 25 novembre 2008

Più attenzione


Ora capisco quella reazione nervosa che hai avuto, quel richiamo davanti agli altri a una mia battuta, quel tuo viso imbronciato che mi ha guardato palesando rabbia. Subito dopo mi hai detto che è un periodo in cui sei particolarmente sensibile, ma non ti nego che questo tuo comportamento mi ha sorpreso in primis me e poi anche gli altri che erano li che mi hanno chiesto "cosa ti avevo fatto di male".
Il cervello lavora continuamente e ogni tanto ci da il risultato dei nostri quesito quando meno ce l'aspettiamo; mi capita spesso che ad esempio lavandomi i denti la mattina mi vengono delle risposte a domande fatte fin poco prima di dormire o che mentre parlo con qualcuno dopo un po capisco meglio la battuta o la finezza che mi ha detto all'inizio del discorso. Mi hai detto che ti manco un po di tempo fa e sono onesto nel riconoscere che è lo stesso per me; questa condizione di minimo e di disinteresse reciproco regolato dai nostri troppi impegni tutto sommato è una comoda via per stare bene e visti i risultati recenti e anche un buon rimedio per non ferirci a vicenda.
Come detto ora capisco la tua reazione, mi hai lanciato un amo a cui sempre avevo abboccato, sono tornato a casa dispiaciuto di averti ferito e desideroso di poterti consolare anche solamente scrivendoti un sms o cercando un'occasione per salutarti e dirti che mi dispiace. "No, aspetta" mi sono detto e ora capisco di aver preso la scelta giusta, far finta di nulla perché sono sicuro che questo tuo modo di fare era solo per avere un po attenzione sul momento, ma secondo me sapendo quanto mi può dispiacere anche un po scorretto.

Nessun commento: